DESTINATION'S CALLING: INVISIBLE WALLS
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11/10/2008Anche i tedeschi Destination's Calling arrivano al loro album d'esordio, dopo anni di gavetta tra demo e concerti da opener il quartetto è giunto alla pubblicazione del suo primo lavoro intitolato 'Invisible Walls' tramite la Silverwolf Productions, distribuita per conto della blasonata SPV. Nulla di nuovo sotto al sole, la proposta del combo si annida tra il Power Metal di matrice melodica e qualche leggera venatura Progressive che ci riporta più che altro agli americani Queensryche. Le fonti massime d'ispirazione del gruppo tedesco si riscontrano, senza troppe difficoltà, tra i connazionali Gamma Ray, per via di diverse scelte ritmiche, e i primi Edguy per quanto riguarda la costruzione delle linee melodiche, in particolar modo per i ritornelli. Dalla loro i Destination's Calling hanno la volontà di volerci mettere quanto più possibile del loro ma, nonostante questo, la proposta fatica a decollare isoprattutto nella prima metà del platter dove gli anthem di "Fallen From Grace" e "Bleeding Again", accompagnati dalla tirata "Sintethic", risultano piacevoli ma tutt'altro che memorabili. Successivamente invece devo segnalare la "suite" "Invisible Walls", ben articolata e dotata di un bel chrorus, e l'ottima ballad "Disconnected" dove, nonostante l'inglese spigoloso del singer Christian Gräter, il crescendo melodico che si viene a creare regala grandi soddisfazioni. Il combo è bravo anche a fare di necessità virtù, proponendo nel finale due brani tanto banali quanto d'effetto come "Turning Away" e "Destination's Calling", tutti infarciti di doppia cassa e refrain facili-facili. Un esordio senza infamia e senza lode per questo quartetto tedesco che dimostra buone qualità e che cerca, nonostante tutto, di imporre una propria personalità ai clichè super-abusati del Power Metal.
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