DEFLORE: 2 Degrees Of Separation
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20/06/2010Tre quarti d’ora dissolti in soli sei brani: concentrare atmosfere più ricercate ed eteree, ma pur sempre minacciose, profonde fino a scavarci l’anima e introspettive. È da sempre il marchio del duo di Roma giunto alla terza release. Mi “preoccupavo” se giunti a questo traguardo avessero o meno toccato anche un altro obiettivo importante, ovvero, fare tris, fare l’ennesimo gran disco. Come volevasi dimostrare: non c’è due senza tre. Andiamo per ordine, marcandovi più di tutte la presenza di una traccia in chiusura, di una splendida e perfetta "Industrial Glamour". Un brano che già dal titolo etichetta ed eleva il genere a qualcosa di trionfante, forte, elegante e sensuale, appunto. A sottolineare la mia teoria ci pensano delle voci femminili (o mi sbaglio?) che odo in lontananza e un gran bel finale sognante. Non vengono mai abbandonati gli attacchi ossessivi ("Doppio Zero"), e nemmeno le progressioni dal lento incedere in crescendo ("Morbo 32", ricca di piccole schegge melodiche). Si potrebbe parlare per ore di un disco così, anche perchè il genere porta a sensazioni diverse ed un approccio alla recensione differente. C'è solo da acquistarlo e scoprirlo perchè finalmente riveste i Deflore con un abito più di classe, dove esiste sempre la violenza del debut e i toni epici di 'Egodrive', ma in modo più ragionato dando spazio ad aperture melodiche figlie di un Badalamenti sotto acidi.
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