DARKTRANCE: GHOSTS IN THE SHELLS
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06/03/2009Arriva dall'Ucraina questo progetto one man band di Black metal depressivo. O almeno è ciò che vorrebbe essere, dal momento che le idee del mastermind Deimos appaiono alquanto confuse. Si spazia dal Black più scontato e melodico all'industrial e un leggero tocco ambient. Ma di pesantezza, depressività, monoliticità davvero poca. In 'Ghosts In The Shells' riusciamo a sentire tranquillamente pezzi come "Delusional Dreaming", con la drum machine a mille e il cantato quasi tendente al Death, oppure la lenteza rituale di "Between Two Wordls" o le armonie industriali dell'avantgardistica "Black Sun", forse il pezzo migliore del disco. Nella title-track ritroviamo qualche coordinata stilistica del genere, in particolare vengono in mente i Dolorian. Il senso di "confusione" però rimane, e la limpidezza della produzione non fa altro che aumentare questo sentimento. Ok, questo disco non è sicuramente un inno alla vita e ai buoni sentimenti, è piuttosto un esperimento di advantgarde mal riuscito, o riuscito in parte se vogliamo essere buoni. Ci sono diversi elementi, tanti discorsi che vengono avviati in maniera approssimativa. Manca proprio l'attitudine, e questo è confermato dal fatto che si vogliano far convivere elementi contrastanti nella maniera sbagliata. Tra sporadiche escursioni nell'elettronica e nel dark, qualche momento depressive accostato a parti veloci e pesanti ciò che abbiamo è una fusione a freddo tenuta insieme da una produzione professionale ma a mio parere inadeguata, per non delle parti vocali, senz'altro la cosa peggiore dell'album. Dubito seriamente che i fan dei Forgotten Tomb possano apprezzare.
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