DARKEST HOUR: THE HUMAN ROMANCE
data
11/03/2011Ne hanno fatta di strada i Darkest Hour dagli esordi sotto Victory, visto che oggi sono una delle band metalcore più rispettate in assoluto (anche se c'è da dire che i nostri non sono mai riusciti a togliersi di dosso l'etichetta e la fama di cult band; non che questo sia necessariamente un male, comunque). Non sono mancati i passi falsi; l'ultimo 'The Eternal Return', ad esempio, si rivelava un disco davvero scialbo, tanto che non ne ricordavo nemmeno il titolo e sono dovuto andare a spulciare iTunes. Insomma, non si sapeva cosa aspettarsi; fortunatamente 'The Human Romance' (prodotto da Peter Wichers dei Soilwork, ormai una garanzia soprattutto per ciò che riguarda la qualità e la pulizia dei suoni) rispetta le promesse, nonostante la band millanti nella bio influenze sonore che in realtà si riflettono poco nel prodotto finale (io gli Explosions In The Sky ce li sento solo nella strumentale "Terra Solaris", e nemmeno troppo). Insomma, ci sono i tupa-tupa del cuore, i riff swedish/usa che mietono vittime di continuo anche se sono sempre uguali. Quasi tutti i pezzi si rivelano incisivi (sugli scudi l'opener "The World Engulfed In Flames", "Your Everyday Disaster" e "Wound"), e stavolta non c'è rischio di essere delusi. Il picco dei Darkest Hour è ormai alle spalle, credo, ma questo non è certo l'abisso. Anzi.
Commenti