CRADLE OF FILTH: DUSK AND HER EMBRACE
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12/11/2003Siamo alla fine del 1996, quando finalmente il tanto atteso "Dusk And Her Embrace" vede la luce; il successore di "The Principle Of Evil Made Flesh" e "Vempire" viene pubblicato dalla Music For Nations nuova etichetta discografica degli inglesi dopo l'abbandono della Cacophonous Records.
Nel frattempo i Cradle Of Filth stabilizzano la nuova formazione con l'ingresso del secondo chitarrista Gian che si va ad aggiungere ai restanti membri storici ( Dani, Robin, Nicholas) e recenti (Damien, Stuart)."Dusk And Her Embrace" scritto e registrato dalla prima formazione dei Cradle viene ri-registrato e riarrangiato dalla nuova line up e presenta nella prima tiratura un'inquietante confezione a libro completamente nera.
Del tanto atteso seguito di "The Principle Of Evil Made Flesh" si era parlato per più di un anno, creando un'attesa spasmodica aumentata dalle dichiarazioni di Dani che aveva definito il disco come il nuovo "Reign In Blood"! In realtà "Dusk And Her Embrace" non è nulla di tutto questo e saranno in molti ad essere delusi, quando uscito il disco, ci si rende conto che non solo i Cradle non sono più gli stessi dell'esordio o di "Vempire", ma che addirittura hanno partorito il disco meno estremo della loro carriera.
"Dusk And Her Embrace" è un opera oscura e magnetica, dove la componente black viene fusa con pesanti influenze gotiche e sinfoniche, in cui i brani sembrano labirinti musicali aperti sul vuoto della desolata campagna inglese, ideale colonna sonora per opere come "Dracula" o "Frankstein". I ritmi sono sostenuti solo a tratti,dato che a dominare sono soprattutto mid tempos orchestrati divinamente,con partiture di chitarre spesso in contrappunto e segnati dalle vocals multiformi di Dani accompagnate da cantati e recitati femminili.
Proprio queste caratteristiche rendono "Dusk And Her Embrace" un disco unico e speciale: l'elemento testuale legato al vampirismo ed all'amore per l'oscurità viene musicato in maniera sublime con composizioni lunghe ed elaborate, ma che rapiscono i sensi in ogni istante. A tutto ciò va aggiunta una produzione oscura e terrosa che rende alla perfezione l'alone di mistero che aleggia su quest'opera. Ogni brano è un piccolo capolavoro musicale che ad ogni ascolto rivela nuove sorprese; "Funeral In Carpathia", "A Gothic Romance", "Beauty Slept In Sodom" sono solo alcuni dei momenti topici di una sinfonia estrema senza pause. Ad esse si sommano la maestosa title track e il furore sinfonico di "Haunted Shores" dove fa la sua apparizione come ospite il mitico Cronos dei Venom.
A fronte di poco convinte accuse di commercialità "Dusk And Her Embrace" viene comunque riconosciuto come un capolavoro musicale sia da stampa che fans. Il sottoscritto lo ritiene l'apice creativo assoluto dei Cradle Of Filth; il classico disco pefetto che riesce una volta nella carriera di una band e se ancora oggi ad 8 anni dal suo acquisto lo riascolto ancora con frequenza provando gli stessi brividi dei primi ascolti, non posso che inchinarmi di fronte a tale monumento all'oscurità ed alla decadenza.
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