SEVEN ANGELS: FACELESS MAN
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14/06/2006Storia della band. I Seven Angels sono brasiliani, e arrivano sulle pagine di Hardsounds con il loro secondo album “Faceless Man”. La band nasce, almeno sulla carta, verso la fine del 2000 grazie alla voglia del chitarrista Karim Serri e della cantante Debora Serri di suonare la loro musica preferita: pian piano il tutto prende forma fino ad arrivare al 2003 dove i Seven Angels pubblicano il loro debut “The Second Floor”, che ottiene recensioni positive in giro per il mondo. Dopo un paio di anni, e un po’ di apparizioni live di spessore in Sud America, i nostri sono pronti a ritornare in studio per il loro secondo disco. Il disco “Faceless Man”. Il combo, in queste nove tracce, ci presenta un album dal songwriting fresco e maturo, risultando così molto interessante e piacevole anche dopo ripetuti ascolti. Un ulteriore fattore, che caratterizza la proposta della band, è la forte componente cristiana che lega fra loro i musicisti e che permea in modo decisivo le lyrics dell’album: questo porta, giustamente, alla definizione del genere musicale come white power. Le canzoni scorrono piacevolmente, intrise di quella voglia di esprimersi attraverso la musica che non sempre è presente nei dischi: il tutto si evince dalla gioia e dalla solarità di alcune tracce, che sembrano scritte apposta per narrare al mondo la propria voglia di vivere e di suonare. La componente tecnica del disco è di buona fattura, mostrandoci degli artisti preparati: sezione ritmica potente quanto basta, con una batteria non inchiodata sul “doppio pedale perenne”, riff e assoli di chitarra diretti e vari: discorso un po’ più ampio va per la voce di Debora che risulta buona anche se a volte sembra che le linee vocali non siano adatte alla timbrica delle cantante; la riprova è nel fatto che la sensazione è avvertibile solo su alcune canzoni o passaggi che forse risultano particolarmente difficili per l’ugola della singer. La produzione risulta di buon livello e la cover e il booklet risultano belli e dal taglio professionale: ulteriore riprova di come questo disco sia ben assemblato e curato in tutte le sue parti. Il risultato finale è quello di un lavoro che si fa piacevolmente ascoltare e che contiene idee e spunti che non potranno che far piacere agli amanti del genere: il mio consiglio è quello di dare una possibilità alla band brasiliana, collegandosi al loro sito per farsi un’idea delle potenzialità del combo sudamericano.
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