CHRONOS ZERO: A Prelude into Emptiness - The Tears Path: Chapter Alpha
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19/12/2013Dopo il ritorno dei Dementia Senex, e l'attesa per dischi di Emrevoid, Surge Assault e Sedna, a Cesena c'è un'altra band degna di nota. Vi parliamo di un genere diverso dalle band citate, dato che il quintetto si esprime attraverso un progressive metal devoto in parte a Nevermore, Symphony X e Ram-Zet. Complice di questo sound maturo e dal tocco moderno, è anche la mano esperta di Simone Mularoni dietro il mixer (DGM, Hierophant, Karnak, Allhellhuja, Carnality, Any Face). La storia sicuramente proseguirà, il concept si snoderà senza dubbio attraverso un altro "chapter", che trova in questo contesto un primo capitolo scritto con una maturità davvero come non se ne sentiva da tempo. I Chronos Zero sanno come misurare la loro musica, sanno dove picchiare e per quanto picchiare. Bellissimi gli intrecci tra la chitarra di Zavatta e la voce di Claudia dei modenesi Absynth Aura, notevoli inoltre i passaggi che permettono al disco di essere apprezzato anche da chi non è proprio avvezzo a tali sonorità. Tra le tante, una "Sigh Of Damnation" spicca per la sua sensibilità nel gettarsi a capofitto tra innumerevoli paesaggi sonori, abbandonando la voce femminile in un tappeto di tastiere dal mood quasi futuristico. Struggente il finale con gli ultimi brani, molto riuscita la doppietta "Lost Hope, New Hope", espressione massima di un disco davvero notevole. Nel complesso, abbiamo come l'impressione di un disco in cui il grande Jan, non è troppo presente nei brani. Avremmo preferito una presenza maggiore delle parti vocali, ma ci teniamo allo stesso modo a sottolineare che è rimane un parere che non si fa in alcun modo scalfire dalla bellezza di questo debutto.
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