CHIMAIRA: PASS OUT OF EXISTENCE
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05/11/2005I Chimaira di una volta erano molto diversi da quelli attuali. Nonostante un deal su Roadrunner fin da questo primo full length (il debutto vero e proprio è infatti avvenuto con l’ep “This Present Darkness”), “Pass Out Of Existence” affonda la sua musicalità nel lato più moderno e sperimentale del nu metal, con un uso davvero massiccio di tastiere ed effetti elettronici, tanto che mi capitò di leggere su una rivista inglese ‘crappy hardcore with crappy electronics’. Se questa definizione è decisamente esagerata, non si può certo affermare che Hunter e soci nel 2001 valessero almeno la metà di ciò che sono ora. Come detto, i nostri miscelano nu metal, hardcore, un pizzico di metal classico con molte aperture elettroniche sovrastate dalla voce di Mark Hunter, da sempre uno dei punti di forza del combo americano per via della sua voce da squoiato vivo. Ritornelli efficaci, come nell’opener “Let Go”, “Severed” o “Lumps”, ma brani che a conti fatti nella loro interezza non lasciano il segno per via di una prolissità troppo marcata (anche a livello generale; quattordici pezzi di questo tenore sono ardui da sopportare tutti di fila), male assemblati nonostante le idee valide guizzino volentieri di tanto in tanto. Forse si è trattato di pura fortuna, o forse la Roadrunner alla firma del contratto ha avuto la vista lunga (la miopia in campo discografico può rivelarsi disastrosa ma anche azzeccata), tant’è che “Pass Out Of Existence” si fa ascoltare con piacere, ma per sentire il vero cuore pulsante della chimera bisognerà aspettare il seguente e clamoroso “The Impossibility Of Reason”.
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