CHILDREN OF BODOM: BLOODDRUNK
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06/07/2008Prova del nove per Alexi Laiho e compagnia, attesi al varco da moltissime persone (e moltissimi nuovi fan acquisiti nel corso degli ultimi due anni) dopo il deludente ’Are You Dead Yet?, album scialbo e quasi del tutto privo di pezzi all’altezza. Il nuovo ‘Blooddrunk’ restituisce fortunatamente i Children Of Bodom al top della qualità, e si capisce fin subito dalla tiratissima opener ’Hellhounds On My Trail’. Aiutati anche da una produzione degna di questo nome, i cinque finlandesi tornano a pestare duro come ai bei tempi di ’Hate Crew Deathroll’ (discorsi come ‘dopo Hatebreeder/Follow The Reaper non valgono più nulla’ non li prendo nemmeno in considerazione visto il grado di idiozia in essi contenuta). Le influenze più recenti si sentono eccome (la title track risente ampiamente del tour coi Lamb Of God). Ma il blueprint che ha fatto grande la band è sempre lì, tant’è che l’album non è certo assimilabile al primo giro di ascolti, se si escludono un paio di pezzi. A dire la verità, non c’è un tassello fuori posto, dalla solita pseudoballad (’Banned From Heaven’) all’aggressione tout court o al lato più ‘progressivo’, ‘Blooddrunk’ è un disco riuscitissimo, e che rimette in carreggiata i CoB dopo una prova davvero deludente. Meglio così.
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