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CHEAP TRICK: In Another World

data

10/06/2021
76


Genere: Classic Rock
Etichetta: BMG
Distro:
Anno: 2021

Ci sono invenzioni musicali che non si dimenticano, nel tempo diventano il posto sicuro a cui accedere e ripararsi, o semplicemente sono loro che si appropriano di parte di noi. Questo per riassumere cosa è successo ai Cheap Trick (nati nel 1974): da sempre ispirati da sonorità anglofone e dall’invasione british di metà degli anni '60, hanno saputo rielaborare determinati suggerimenti per farli propri, e per impreziosirne la loro personalità. Il loro 20° album ‘In Another World' è una macchina del tempo: è l’atipico rock and roll anni ’80 dei tre della band Trucco Economico, Robin Zander, Tom Petersson, Rick Nielsen che si fanno accompagnare dal batterista, nonchè figlio di Rick, Daxx Nielsen, in un viaggio allo scopo di trasformare la “nostra espressione facciale preoccupata”, segnata dalla pandemia, in un sorriso! Disco ambivalente caratterizzato da sonorità solari catchy che rimandano a Lennon, McCartney, Harrison, e da sonorità più power rock, proprie di Who, Rolling Stones e soprattutto Kinks. E non è un caso che nel 2009, con il 16° album ‘The Latest', ci avessero lasciato con la confortante traccia "Smile" (guarda il cielo sotto su cui sei, c’è così tanto nella vita, e così tanto per te). A mio giudizio ripartono da lì, con un prodotto molto simile a “quella loro parentesi musicale”, per tracce, suoni e produzione, la cui copertina rappresentava la loro impronta demenziale: la band in una divertente ricerca di tesori nascosti sotto la sabbia con l’aiuto di metal detector (e con il chitarrista affossato!). "The Summer Looks Good On You" è il secondo tempo di "The Latest..." (voglio vederti sorridere), corale, leggero, semplice e soprattutto vivace. Spudorata la marcetta di "Quit Waking Me Up", sottolineata da fiati creati a tastiera: grilli, scarafaggi, chiamateli come volete, riproposti negli anni ’90 dai Jellyfish e ora, con suoni attuali, con l’attitudine dei Cheap Trick che in sottofondo propongono lievi distorsioni. La batteria anticipa la voce solenne della sezione ritmica della chitarra in "Another World"; lenta e sentita da Zander; per malinconici. La stessa viene reinterpretata a fine album in modalità rock-punk con venature garage, condita con cori-voci cartoon; per quelli come me! Strafottenza, retrospettiva rabbiosa nel cantato e suono perfetto alla Chuck Berry per "Boys & Girls & Rock N Roll". Parvenza alla Mick Jagger alla voce per "The Party"; gli anni passano, ma non per Robin il quale riesce sempre ad essere di grande impatto vocalmente: elettrico e suadente. Di "Final Days" apprezzo i cori. "So It Goes" racchiude magia nei suoni: arpeggi e sottofondi di strumenti “sabbiosi”, Robin si traveste in George Harrison e riesce a trasmettere il suo vento caldo. "Light Up The Fire" è l’aspetto che più preferisco di loro: grintosi, energici, con suoni bassi riempitivi, i Cheap sul finire degli anni ’70. "Passing Through", tra le tracce melodiche di questo album, è la mia preferita: la chitarra distorta si occupa dei cori, e l’atmosfera è arricchita da più effetti sonori. "Here’s Looking At You" dà spazio al giovane batterista. Per concludere cover di Lennon, coerenti con il loro pensiero!

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