LUCIFER: Lucifer II
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08/08/2018La biondona Johanna Sadonis ed il buon Nicke Anderson tornano sulle scene, dando alle stampe il secondo capitolo della loro storia intitolata Lucifer. Century Media ha voluto puntare molto di loro, tanto da farli apparire in bella mostra nella copertina di ‘Lucifer II’ assieme a Robin Tiderbrink, che ha sostituito il chitarrista dei Primordial Gaz Jennings. Proprio Tidebrink dà un contributo molto importante per questo album, creando un suono ruvido e sostanzialmente spesso che circola piuttosto bene nei meccanismi delle singole canzoni. Con “California Son” ci si catapulta da subito nei veementi anni ’70, con un sound molto classico e fortemente adrenalinico. Atmosfere vintage ci coprono con grande autorità. Dopodichè si smorzano parzialmente i toni, senza perdere vitalità e qualità, con “Dreamer” che sembra vestire i canoni di una semi-ballad in perfetto stile rock dei paesi del Nord, con protagonista la calda e suadente voce di Johanna Sadonis, che ci avvolge con versi lenti e penetranti, accompagnata da un arrangiamento piuttosto ruvido costruito con perizia dalla chitarra di Robin Tiderbrink. Con le tracce seguenti, in particolare “Dancing With Mr. D”, la band tedesco-svedese approccia, in maniera maggiore rispetto al primo album, un percorso che alterna melodia calda, ritmo avvincente ed una dose di sano occultismo e misticismo che permea per intero la loro ideologia musicale. La chitarra di Tidebrink diventa inizialmente più ruvida in “Eyes In The Sky”, e su cui si appoggia dolcemente, diventando complementare, la voce della Sadonis. Dopodichè i ritmi aumentano, la batteria di Nicke Anderson (già nelle file di The Hellacopters ed Imperial State Electric) va su di giri, e tutto assume un contorno più danzereccio e coinvolgente, per poi ritornare alle ruvidità iniziali. Ed anche quando, come nella conclusiva “Faux Pharaoh” si approcciano sonorità doom di un certo spessore, nel prosieguo si torna ad incanalare percorsi vicini ad un rock classico che più classico non si può. Rispetto al debutto di tre anni orsono, i Lucifer dimostrano di aver incrementato la qualità complessiva, facendo aumentare l’importanza e la presenza di una figura come l’ex The Oath Johanna Sadonis, che si dimostra più personale e maggiormente a suo agio in una creatura che ormai sta esponenzialmente diventando a sua immagine. Inoltre, è un disco che può far aumentare loro la popolarità, nonostante provengano già da background affidabili. Per chi ama il vintage a 360° e vuole farsi un tuffo negli anni ’70 più autentici, quest’album può essere una colonna sonora ideale.
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