CAULDRON: CHAINED TO THE NITE
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12/04/2009Che dire dei canadesi Cauldron, se non: “sono perplesso”. Sono perplesso perchè sono bravini, sanno suonare, hanno un buon tiro, ma... si spengono ad una velocità che ha dell'incredibile in una piatta partita a “chi l'ha già fatto”. Quello che voglio dire è che da un gruppo fondamentalmente New Wave, nel 2009, mi aspetto una gran voglia di riportare in auge il genere con un disco personale, potente ed arrabbiato. ''Chained To The Nite'', invece, è una delusione da questo punto di vista: manca grinta, manca originalità, manca qualcosa che distingua i pezzi del trio da quelli di decine di altre bands, prime tra tutte Samson e Tygers Of Pan Tang. Ad aggiungersi a ciò, resta l'impatto assolutamente carente in fatto di grinta (discorso questo valido soprattutto per il vocalist) che fa apparire la maggior parte dei pezzi come le più classicamente stereotipate ballads depressive nichiliste del peggior Glam (sia chiaro, si parla qui di atmosfera e non di linee melodiche). Last but not least, la produzione sembra aver dedicato più risorse al seno della ragazza in copertina che non ai suoni, che risultano sporchi e sabbiosi. Il risultato è che, se da un lato non si può dire che i tre non sappiano suonare, dall'altro viene spontaneo chiedersi cosa dovrebbe spingere un ascoltatore a comprare questo disco e non qualcosa di più blasonato. Si apprezzano le intenzioni, certo, ma la strada è ancora lunga, e parecchio.
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