BURIAL IN THE WOODS: Church of Dagon
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15/05/2020Primo capitolo discografico in studio per i teutonici Burial in the Woods, progetto di cui si dovrebbe parlare al singolare, visto la presenza del solo Gerileme. Già attivo in altre realtà ( Asche der Welten, Osteon, Skarntyde), l'artista lascia qui spazio al lato più doom della propria attitudine, le cui radici black metal restano visibili anche in questo contesto, come negli altri appunto. Un sound ipnotico, angosciante a tratti, ridondanza di atmosfere che soffoca e che ci trascina in una petrosa e dolorosa discesa verso l'ignoto. La presenza dell'organo, la cerimonialità che ne consegue e l'alternarsi con un chitarra intrisa di monoliticità doom, sono i due aspetti che caratterizzano Church of Dagon. Quattro brani di lunghezza corposa, soprattutto l'ultimo che sfiora i venticinque minuti, rientrano in quella normalità del doom black che affascinerà gli adepti del genere. Parentesi “affezionati” chiusa, non possiamo che affermare come le ambientazioni e l'originalità possano essere apprezzati anche da altri. Vero che i Burial in the Woods seguono trame già viste, ma la proposta di per se stessa va oltre le definizioni, sia per l'originale uso degli assoli della chitarra, sibilante ed esoterica al contempo, unitamente ad un organo che, nella classicità che lo contraddistingue, riesce però a dare un taglio unico al disco. Crediamo la strada intrapresa da Gerileme sia quella più in salita, certamente di non facile comprensione ed assimilazione, vista la carica di idee ed originalità in un contesto sicuramente di non largo mercato. Le sfide e la libertà artistica però devono essere punto a favore per chi ha sensibilità artistica e voglia di andare oltre i cliché. Buonissima la prima, ora attendiamo fiduciosi per il futuro.
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