BLIND HORIZON: Parallax Theory
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09/10/2010Ormai sono anni che Roma rappresenta la culla dell’underground estremo più interessante, sfornando di anno in anno bands sempre più particolari, a passo coi tempi, ma sempre violente e brutali. È il caso dei Blind Horizon, che pur mantenendo il proprio sound su tracciati moderni, come nel caso delle incursioni in voce pulita dell’opener o di "I Am Your God" (a tratti molto vicina ad alcune cose degli Illogicist), riescono sempre a potenziare il muro che creano attraverso ottime ritmiche. La voce di Alex a tratti sembra stonare nel contesto della band, risultando forse troppo sporca: ma diciamoci subito la verità, dopo vari ascolti ci si fa l’abitudine. O meglio: capirete bene cosa hanno in mente i BH e capirete di conseguenza anche come ci sta bene il suo cantato. Non mancano incursioni di vecchia scuola prog, si disperdono facilmente dentro strutture estreme con sfuriate in doppia cassa, e chitarre debitrici al thrash che presenziano qua e là. In casi come "Parallax" o in "Shadowman" (ottime melodie e buon lavoro al basso), si arriva ai nove minuti di durata, e la band questo non ce lo fa pesare perché può mostrare ciò che sa fare veramente, ovvero unire più cose mostrando forte inventiva. Un’ora di musica in cui i ragazzi diffondono il loro amore per la musica più complessa (prog e death metal); si sente che si divertono un casino, ogni brano è un manifesto di ottima esecuzione, in più non ponendosi limiti non sono mai sfiancanti.
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