BLACK CANDY STORE: Back To The Wall
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19/07/2010Dalla Francia un quartetto di musicisti che fonde amabilmente le asperità dei Pearl Jam più grintosi con il vintage e la melodia degli Stone Temple Pilots per un album d'esordio che, come tanti, attesta la volontà di cercare una propria identità archiviando prima di tutto il bagaglio d'influenze accumulato negli anni. Arno, Julien, Marco e Flo per questo start up non potevano che farsi aiutare da un'orecchio abituato a queste sonorità ed ecco la scelta (azzeccata) di lasciare mixare l'album a Dave Collins (Soundgarden, Ben Harper, Linkin Park) che aggiunge il suo tocco professionale ad un lavoro che ha tutte le carte in regola per farsi ricordare. Certo Arno non è Eddie Vedder, e Marco s'industria lodevolmente per seguire le orme di Robert De Leo, senza raggiungerlo, ma i pezzi ci sono e si bilanciano davvero bene tra le sonorità della band di Seattle e quella di San Diego. "Recall" sembra realmente un b-side di un lavoro di Vedder e soci, mentre la ballad seguente, "Wounded", si nutre della stessa melodia di un pezzo intonato da Weiland pur non avendo il tratto distintivo dato dalla voce unica del cantante californiano. Menzione speciale per "Bittersweet Euphoria" che ha i numeri per diventare uno di quei pezzi trasmessi dalle radio benedetti da quell'aura alternative che li risparmia dall'essere insopportabili o banali, ma classici da riascoltare nel tempo. Un alternative rock (qualcuno direbbe post-grunge) piacevolissimo, conciso come tradizione vuole e che funziona ascolto dopo ascolto. Collocabile tranquillamente tra 'Purple' E 'No Code'.
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