SKIN: Skin
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20/11/2010Bruce Dickinson oltre ad essere il cantante dei Maiden ha il merito di aver scoperto alcune band alla fine degli anni '90 quali tra gli altri Jadded Edge e appunto gli Skin. Dopo lo scioglimento dei Jadded, Myke Gray e Andy Robbins, rispettivamente chitarrista ebassista formarono questa band, furono spediti da Dickinson a Los Angeles alla corte di Keith Olsen (Ozzy, Scorpions, Whitesnake) per registrare quello che poi si dimostrò il loro più grande successo. Siamo in pieno periodo grunge, ma i nostri indefessi inglesotti si accaniscono con un hard rock con venature funk, un misto tra Extreme, Ac/Dc e Quireboys. I brani sono uno più bello dell'altro, la varietà degli arrangiamenti e delle melodie è di gran classe, i due singoli “Money“ e “House Of Love“ sono perfetti, ma al contempo forse non i pezzi migliori del disco. “Witch Are The Tears“ è la ballad in cui un hammond la fa da padrone, “Look But Don't Touch“ è pura adrenalina rock and roll, da fare esplodere la sedia dove si è seduti. La mid-tempo “Tower Of Strength“ è molto FM (la band) come intenzione e parecchio "Lean On Me" (brano di Bill Whiters coverizzato da decine di artisti) come ispirazione. Abbiamo anche "Nightsong" scritta a quattro mani con quel geniaccio di Jeff Paris. Si termina con il lentone semi-motown “Wings Of An Angel“. Un album al limite della perfezione, ma che ha anche segnato la fine dell'ondata britannica iniziata alla metà degli anni ottanta, fine da cui nessuna band si è più ripresa anche se i tentativi e le intenzioni sono state encomiabili e generose.
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