BILLY SHERWOOD: Citizen: In The Next Life
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19/07/2019Sarebbe certo un passo troppo falso quello di riproporre in un disco solista quanto emerge dalle band madri in cui si milita più o meno da sempre. Ecco che Billy Sherwood miscela le sue esperienze con Yes ed Asia in questo 'Citizen: In The Next Life', nel tentativo di far convivere due anime simili, ma assai diverse nella sostanza. Ne viene fuori un tentativo alquanto velleitario su più esperienze: non riesce ad imporsi con la personalità forte e dinamica dei primi, non riesce a lasciare il segno con le classiche melodie eleganti e di classe dei secondi, tanto meno riesce a sintetizzare le due componenti come meritebbero. Tra l'altro, non aiuta certo la produzione scarna e casalinga che, inevitabile in casi come questi in cui i suoni sono molti importanti, affossa ancora di più le composizioni. I brani non decollano, le combinazioni ritmiche risultano limitate, cosi come le strutture, mentre dal punto di vista delle emozioni non possiamo di sicuro parlarne bene dato che latitano di pari passo. Qualche arrangiamento riesce ad impressionare come in "Mata Hari" ed in "Skywriter", ma troppo poco per un artistia del talento come Sherwood. Molto probabilmente il volere fare tutto da solo è diventato molto più croce e sempre meno delizia, il che rende il girovagare armonioso del polistrumentista britannico un viaggio che termina in fretta, subito dopo appena due fermate.
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