BEGGARS AND THIEVES: We are the brokenhearted
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02/12/2011Parole di Louis Merlino: "volevamo fare qualcosa di grande portata come dei Pink Floyd o U2". Partire con l'intento di creare una via di mezzo tra 'Dark Side Of The Moon' e 'Joshua Tree' appare onestamente una sparata mondiale, irraggiugibile e spocchiosa. A maggior ragione se espressa da una band che proprio non è che abbia avuto una carriera sontuosa e ricca di capolavori immortali. E' necessario quindi richiamare all'ordine Louis Merlino e mettere a confronto questo comeback con i primi due dischi della band statunitense e con la scena odierna. Certo è che sono sempre stati particolari nelle metriche, arrangiamenti e melodie, di certo Mancuso e Merlino formano una bella coppia artisticamente parlando. Questo disco è difficile da digerire in quanto tutt'altro che diretto e immediato, ma al contempo è innegabilmente bello. Non è tirato, incazzato o quant'altro, è da ascoltare e riascoltare, ogni pezzo ha qualcosa di magico, non stanca anche se infarcito di mid, armonioso e scorrevole. Belli il singolo "We Come Undone" in apertura, e la semi-ballad "Never Gonna See You Again", ma è difficile trovare aspetti negativi. Anche la produzione è onestamente di gran classe e, cosa basilare, non soffermarsi al primo ascolto, convincersi nell'ascoltarlo più volte: darà una grande soddisfazione. Un grosso applauso quindi ai due giovincelli per aver creato un disco a livello emotivo veramente riuscito, non un capolavoro, ma rispetto alle ultime uscite del genere che promettevano fuoco e fiamme, queste sono state spente dalla magia di Merlino.
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