BATTLE BEAST: No More Hollywood Endings
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01/04/2019La fuoriuscita di Anton Kabanen avvenuta nel 2015 (fra l'altro in pieno tour) ha comportato una serie di cambiamenti nello stile dei Battle Beast i cui primi effetti si sono manifestati in 'Bringer Of Pain', dove l'impatto feroce in chiave heavy e power cominciava a lasciare spazio a qualcosa di assai più vicino all'hard rock di stampo anni '80. Oggi, con questa nuova release, ci troviamo dinanzi ad una band che ha indirizzato ulteriormente la loro proposta verso queste sonorità decisamente più morbide, ne fanno le spese i guitar riff molto più all'acqua di rose rispetto al passato. Nella parte iniziale si evidenziano alcuni elementi sinfonici che tanto vanno in auge, ma i ragazzi sembrano aver perso vigore e un brano come la title track che dovrebbe fungere da traino è solo una parte di un compitino svolto benino ma nulla più. "Unfairy Tales" e "Endless Summer" richiamano in maniera fin troppo sfacciata l'AOR, forse "Hero" evidenzia un po' di verve con passaggi che ricordano Bonnie Tyler e un richiamo a 'Maniac' di Michael Sembello, pollice verso per la ballad "I Wish", melensa e avara di contenuti. Per ritrovare i veri Battle Beast dobbiamo aspettare il finale del cd, "The Golden Horde" dall'incipit danzereccio che si tramuta in un metal finalmente ad alta aggressività in cui Noora manifesta tutta la sua prepotenza vocale e "World On Fire" anch'essa spumeggiante. Al di là di una produzione piuttosto plasticosa, quello che si denota è la presenza di brani nel complesso statici, sembra una band con il freno a mano tirato, poco intraprendente, ed è un peccato quando musicisti talentuosi che tante soddisfazioni ci hanno riservato in passato debbano soccombere ad una fase compositiva stavolta carente.
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