AUSTRALASIA: Notturno
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13/12/2015Per una band il terzo disco rappresenta la prova della maturità, la presa di coscienza delle proprie potenzialità e la scelta della direzione da intraprendere. La one man band del polistrumentista Gian Spalluto ha spogliato il post black ed il post metal degli esordi dalle proprie asperità, ha capito che l’essenza della propria musica è quella post rock contaminato dai generi di cui sopra - rappresentative in termini sono "Kern", "Eden" (magnifica e toccante l’esplosione dal 4’ minuto in poi), "Amnesia" e "Creature" con i suoi voli pindarici - che trae ispirazione da oriente (dai vibrato, dai crescendo e diminuendo alla Mono - la band), e intarsiato da venature shoegaze. L’anima cinematica "Notturno" continua ad essere l’asse portante del progetto quasi totalmente strumentale, se escludiamo "Invisible" impreziosita dall’ugola delicata di Mina Carlucci che rimanda ai vocalizzi di Elizabeth Frazer (Cocteau Twins); conserva nel proprio trademark compositivo il ripetitivo utilizzo di parti arpeggiate, le tastiere sono sempre volutamente vintage a testimonianza dell'amore per le sonorità di Angelo Badalamenti (di cui ha rifatto in toto la colonna sonora di Twin Peaks). La stupenda copertina rappresenta in pieno il significato che l'artista ha voluto dare al disco: è la notte a farla da padrona: ammaliatrice, malinconica ma anche spettrale e tempestosa. Lavoro che armonizza al meglio tutte le influenze del compositore pugliese.
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