AUDIOSLAVE: OUT OF EXILE
data
26/07/2005Questo secondo capitolo dell' epopea Audioslave (il supergruppo formato dal vocalist Chris Cornell ex-Soundgarden e dagli ex Rage Against The Machine Tom Morello alla chitarra, Tim Commerford al basso e Brad Wilk alla batteria) ha finora raccolto più stroncature che elogi, cosa questa che mi ha lasciato perplesso. Intendiamoci "Out Of Exile" non è un capolavoro, ma è tutto tranne che un brutto disco, anzi per chi scrive questo secondo cd della band è nettamente migliore del debutto, che dava l'impressione di una scontata fusione della voce dei Soundgarden e del sound dei Rage Against The Machine. Questo "Out Of Exile" è un disco diverso più soft e rilassato ma più stimolante, l'impatto rock quando è presente ("Your Time Has Come", "Man Or Animal") è comunque molto stemperato ed a prevalere sono sempre i toni più pacati e riflessivi del sound del gruppo. Non è un caso che i brani peggiori del disco siano quelli più d'impatto ("The Worm" è superflua, così come la già citata "Man Or Animal" dopo due ascolti ha già finito le cartucce) mentre la band inanella una serie di perle quando si lascia andare ai toni più malinconici e tristi: si ha una "Be Yourself" (primo singolo) devota al miglior Jeff Buckley, Heaven's Dead" che rimanda ai fasti dei Temple Of The Dog e due gioiellini come "Yesterday To Tomorrow" e "Dandelion" sospesi tra rock e pop. Lo stile del gruppo è lontano dal rock incendiario che dominava sul debutto, ma ad averne guadagnato è lo spettro musicale della band che appare ora meno rinchiuso nella gabbia "ghettizzante" delle bands di provenienza e libero di spaziare tra influssi zeppeliniani, reminescenze buckleyiane e sprazzi pop; certo Cornell non ha più la voce di un tempo e spesso ricorre al mestiere per solcare l'onda d'urto dei compagni, ma di fronte alle sue interpretazioni in "Be Yourself", Heaven's Dead", "The Curse" non si può far altro che tanto di cappello! Ottima anche la prestazione degli ex Rage Against The Machine con un Tom Morello sugli scudi e vero trascinatore del sound degli Audioslave; insomma un ritorno non memorabile, ma sicuramente una dimostrazione di classe e personalità di una band che si è liberata del suo passato, per il capolavoro attendiamo fiduciosi il terzo disco.
Commenti