ARMAGEDON: DEAD THEN NOTHING
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08/05/2010Strana storia quella degli Armagedon. Formatisi nella (musicalmente) violenta Polonia dei tardi eighties, fecero subito parlare di sè col debut album 'The Invisible Circle', uno dei classici del Death polacco, che rese la band uno degli act di culto dell'estremo al pari dei connazionali Vader. Evidentemente qualcosa non deve aver funzionato dal momento che il gruppo si sciolse fino allo scorso anno, cioè quando la band ritorna col suo secondo studio album. Ovviamente il sound dei polacchi risente moltissimo delle influenze regionali, insomma avete capito bene, gli Armagedon sono la solita, coerentissima e immobilista Death metal band dalla Polonia, con tutti i limiti e i vantaggi che ne conseguono, salvo quei sporadici e bizzarri inserimenti di synth che alleviano leggermente la brutalità del sound senza rappresentare, però, una reale innovazione. Insomma, queste tastiere si dovevano inserire a tutti i costi, senza un reale adattamento degli arrangiamenti ("Dead Code"). 'Dead Then Nothing' è dunque un prodotto tipico della prolifica scena polacca, una mazzata Death tout court, brutale e potente, che arriva dritto al sodo senza pensarci troppo. D'altra parte, questo è anche il suo limite: essendo assente una qualsivoglia rielaborazione, l'album risulta eccessivamente ripetitivo e pieno di brani buoni più che altro a riempire spazi vuoti ("Enemy"), senza aggiungere nulla di nuovo al discorso né tantomeno brillare in coerenza, vista la facilità con cui i brani scivolano subito via dalla memoria. Per gli incalliti del Death polacco.
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