ANATA: THE CONDUCTOR'S DEPARTURE
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04/11/2006Tornano all’attacco i deathster svedesi Anata, che erano riusciti a tenere alte le loro quotazioni con il precedente “Under A Stone With No Inscription”. “The Conductor’s Departure” (accompagnato da una campagna pubblicitaria targata Earache di notevoli dimensioni, perlomeno considerando che stiamo parlando di una band ‘minore’ affiliata alla sublable Wicked World) arriva a due anni di distanza e riesce a confermare tutto ciò che il quartetto ha fatto di buono negli anni passati. E’ un death metal tipicamente svedese quello degli Anata, che però evita di rientrare nella banalità grazie ad un songwriting davvero intricato, opera di musicisti chiaramente dotati che preferiscono cercare una propria via allo swedish death. Già dall’opener “Downward Spiral To Madness” si possono notare le complesse trame ritmiche chitarristiche (vere e proprie protagoniste dell’intero platter) che impreziosiscono “The Conductor’s Departure”. “Better Grieved Than Fooled”, “I Would Dream Of Blood” e “Disobedience Pays” sono solo alcune delle nuove frecce acuminate che gli Anata hanno forgiato per gli amanti di sonorità nordiche. Non aspettatevi il solito death melodico, ma nemmeno la copia dei Dismember più cattivi; melodia, aggressività e perizia tecnica sono i tre elementi chiave che rendono “The Conductor’s Departure” una delle uscite più interessanti dell’anno.
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