ANATA: THE INFERNAL DEPTHS OF HATRED
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14/01/2010Album d'esordio per una delle più interessanti realtà scandinave degli ultimi anni. Gli svedesi Anata propongono uno strano sound in cui il Death melodico made in Gothemburgh conosce nuova freschezza e si muove su binari decisamente tecnici. I riff sono quelli della tradizione tardo-gothemburghiana, più vicini ai Dark Tranquillity che ai Dismember o agli At The Gates. Come dicevamo, la caratura tecnica del disco è avvertita fin dalle primissime battute, ma non si tratta di un elemento preponderante, dal momento che il songwriting degli svedesi si rivela equilibrato e molto ragionato, con qualche breve momento black in qualche passaggio ("Under Azure Skies") e un generale orientamento verso sonorità contemporaneamente semplici e complesse, rese perfettamente da un riffing intricato per quanto catchy ("Dethrone The Hypocrites") . L'unica pecca che si potrebbe trovare al disco è una certa ripetitività della formula, che alla lunga può davvero stancare. Ma è difficile che ciò accada per gli amanti di sonorità tecniche e della scena melodica di Gothemburgh che si accostano agli Anata. Garantito.
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