ALTER BRIDGE: The Last Hero

Ci sono band che passano e se ne vanno senza nemmeno salutare. Band che fanno un disco molto buono e poi, per varie vicissitudini, si perdono nel buco nero dell’anonimato e della marginalità. E poi ci sono band che sono e rimangono delle certezze intoccabili, che ogni volta che le nomini ti si riempie il cuore di gioia e lo spirito si rinvigorisce. È il caso degli americani Alter Bridge, ormai da una decina d’anni tra i capostipiti dell’alternative rock mondiale e che danno alle stampe l’ennesimo capitolo di una storia che, al momento, sembra senza confini immaginabili. L’accordo con un’etichetta tra le più importanti come la Napalm Records non sembra aver smosso di un millimetro le intenzioni impetuose della band, che continua come ha sempre fatto a proporre ottimo materiale ai propri fans. ‘The Last Hero’, quinto capitolo della loro storia, è un album pienamente rock fin dalle radici, coinvolgente com del resto gran parte delle loro creazioni. E come sempre, si parte subito forte con un brano esplosivo come “Show Me A Leader”, scelta coscientemente come brano anticipatore dell’album. Un brano trascinante, come trascinanti sono la voce ormai consueta, ma sempre fiammante, di Myles Kennedy, e la chitarra di Mark Tremonti, bella granitica. Si continua sugli stessi livelli con “The Writing On The Wall”, per poi aquietarsi un attimo con “The Other Side”, andando a toccare ritmiche particolarmente accessibili dall’impatto lievemente minore. È il preludio ad uno dei pezzi forti dell’album, “My Champion”, un brano dalla freschezza senza eguali, che ti fa aprire il cuore accogliendo sensazioni positive da ogni dove; credo che sarà uno dei pezzi che in futuro difficilmente dimenticheremo degli Alter Bridge, con gli assoli di Tremonti che da soli invitano subito a comprare l’album, e che dal vivo sarà cantata a più non posso sulle note di un ritornello dove Kennedy si dimostra ancora una volta infinito. Le ritmiche dirompenti proseguono con l’energica “Poison In Your Veins”, altro brano smaccatamente Alter Birdge style, con tutti i musicisti in prima linea. Allo stesso modo “Losing Patience”, con Kennedy e la sezione ritmica particolarmente sugli scudi. “This Side Of Fate”, nonostante la lunghezza del brano, riesce comunque a mantenere salda l’asticella di sopportazione, anche se durante la metà del brano sembra avvertirsi una certa flessione, prontamente recuperata grazie alla loro classe. Le loro caratteristiche ballad non mancano, e “You Will Be Remembered” ne è una prova tangibile, con una prova melodica di prim’ordine da parte di Kennedy, e le parti musicali che lo accompagnano saggiamente. Tornano ad essere pienamente incisivi nella parte finale dell’album, con delle sezioni ritmiche di assoluto livello che reggono come si deve le costruzioni artistiche sia di Tremonti che di Kennedy, e dando sempre quel vigore che si dimostra praticamente onnipresente dall’inizio alla fine dell’album. ‘The Last Hero’, un album dalla lunga durata, ma interamente godibile sin dai primi ascolti, grazie ad una band che rimane ai piani alti dell’alternative rock, e che affronta la realtà sempre a muso duro, come il personaggio ritratto in copertina, centrando anche questa volta il loro obiettivo principale: fare del sano hard rock diretto in faccia all’ascoltatore, e che possibilmente duri finché morte non ci separi.