ALCEST: ÉCAILLES DE LUNE
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07/04/2010Sono passati quasi tre anni dal debut di Alcest, quel 'Souvenirs d’Un Autre Monde' su cui avevo espresso un giudizio positivo soprattutto per l’ottima fattura della musica proposta: un goth rock più evocativo, non solo per le emozioni che ha suscitato ma anche per la capacità di far sentire la presenza di mondi lontani. Ora, con il nuovo cambiano i soggetti a cui si rivolgono le sue canzoni, che qui diventano la luna e il mare, e il tema che gravita intorno al disco, quella del passaggio ad un altro stato dell’esistenza. Ma cambia ben poco la direzione della sua musica: prevale nuovamente la componente emozionale, la voglia di tirare fuori il nostro lato più intimo affidandosi a melodie delicate, corpose e soavi, dove Alcest esprime soprattutto i sentimenti della solitudine e della nostalgia. Lo stesso vale per le sonorità inedite, organizzate in partiture elaborate e dalla durata consistente dove non sono rari lunghi momenti strumentali, e per la presenza di riff più pesanti e heavy. A guidarci ancora una volta in questo viaggio la voce di Neige, che già nel precedente lavoro aveva già dato prova della sua particolarità e bellezza. Solo una critica va mossa a questo disco: quella di non essere immediato come il precedente, e l’esempio lampante è la titletrack, divisa in due parti (per un totale di quasi venti minuti), della quali si riesce a coglierne il fascino solo dopo ascolti attenti. Ma nonostante questo ci troviamo di fronte ad una prova riuscita per Alcest, che conferma l’eccezionale capacità di dare voce alle emozioni, di saperci coinvolgere nonché il suo grande talento.
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