AEDERA OBSCURA: AEDERA OBSCURA
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12/02/2011Vecchie conoscenze personali e di Hardsounds, i lombardi Aedera Obscura ci riprovano con questo primo album che contiene i tre brani della demo che il sottoscritto ebbe il piacere di recensire un bel po' di tempo fa, più sei inediti e una traccia intro. Davvero poco è cambiato nel sound, se non una leggera sterzata verso lidi più moderni e atmosferici come ci racconta l'opener "Beyond The Sands Of Time", che ci consegna una band meno rivolta verso il black sinfonico. Possiamo dire che il sound dei ragazzi ricorda a tratti i Graveworm pre-Nuclear Blast, cioè lontani dalla mancanza di compromessi e più a tutto tondo. Notevole il lavoro alle tastiere in grado di tessere trame sinfoniche dalla grande carica gotica e oscura, il modo ideale per riempire i vuoti lasciati dalla scarsa incisività dei riff di chitarra. In "The Greenish Horse" le cose si aggiustano leggermente, ma resta il fatto che molti dei riff (e in generale i brani) durano troppo. Diciamo che chiudere prima alcuni fraseggi non avrebbe fatto male. Compitino ben svolto con la ballad "A Sunless Sky", e qualche margine di miglioramento in "Nyx" dove la sezione ritmica si scrolla un po' di ruggine da dosso. Il pezzo funziona, probabilmente il migliore del disco, ma resta il problema della lunghezza eccessiva. Nessun nuovo giudizio sui due brani di cui avevo già parlato a suo tempo, e poi la lunga (diciamo pure prolissa) e poco sfumata "Lost" che chiude il disco. In aggiunta c'è la produzione decisamente da curare, soprattutto per quanto riguarda l'evanescente suono del basso, mentre la batteria è equalizzata così male da sembrare scordata. Poi il songwriting: c'è uno sbilanciamento eccessivo nei confronti delle tastiere che devono rimediare alle trame semplicistiche e monocorde delle chitarre. Anche l'idea dei cori puliti non è stata una scelta molto felice, almeno non nella maniera che ci è dato ascoltare. C'è molto da lavorare, quindi diamoci dentro.
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