KROKUS: ONE VICE AT A TIME
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12/07/2014È ora di alzare il tiro per tentare di conquistare il cuore degli americani, così la casa discografica con un paio di mosse azzeccata (precetta il produttore e sceglie/consiglia al gruppo quale canzone sarebbe meglio coverizzare…), mette a disposizione dei nostri un nome affermato, il noto ingegnere del suono Tony Platt: Led Zeppelin, Traffic, AC/DC e Foreigner, un curriculum di tutto rispetto. I connotati stilistici di questo album, il terzo in tre anni consecutivi, sono i medesimi, ovvero una sana dose di Aussie riff condensati in brani dalla struttura metallica, su cui svetta l’ugola graffiante di Storace, autore di acuti pazzeschi. A conti fatti 'One Vice….' presenta i Krokus come li conosciamo, ma forti di un songwriting maturo, supportato dalla produzione di Platt che esalta la forza, ma soprattutto l’impressionante tiro che gli svizzeri sanno sprigionare quando si tratta di suonare rock’n’roll. Otto tracce originali, più un’ottima versione di "American Woman" (The Guess Who), in totale nove canzoni da ascoltare senza che vi siano cadute di tono, ma solo brani sanguigni e vigorosi: "To The Top", "Bad Boys Rag Dolls", "I’m On The Run" (con Bruce Dickinson presente ai cori), "Long Stick Goes Boom" e "Playin’ The Outlaw": adrenalina assicurata!
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