A CRIME CALLED: Beyond These Days
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10/05/2012"Catalogare una band per quello che suona, quello che dice, per l'attitudine che ha nell'eseguire canzoni spesso risulta riduttivo". Non furono dette parole più sagge di queste, ma per farvi capire di chi stiamo parlando e che musica suonano, dobbiamo necessariamente catalogarli. La citazione precedente è la presentazione degli A Crime Called, quartetto italiano che ci propone il primo lavoro: 'Beyond These Eyes', un mix tra punk/rock'n'roll, e volendo forzare la definizione anche heavy metal. Con un riffing coinvolgente fin da subito vi troverete a portare il tempo col piede senza volerlo, ed il pensiero che rimbomberà in testa fino alla fine sarà "sono davvero italiani?". Ebbene si, in un' altra nazione questi ragazzi avrebbero riempito i locali senza batter ciglio, ed i loro poster sarebbero finiti attaccati alle pareti delle camere di miriadi di adolescenti. Scendendo gli otto brani il ritmo tende a salire sempre più, con ritornelli orecchiabili che potrebbero passare in rotazione senza dubbio in qualche radio nazionale. Non troverete nessuna ballata, e quelle che si avvicinano a tempi più rallentati per questo genere saranno un bluff (vedi "What Is True", "U Burn"). Troverete sempre la chitarra elettrica che accompagna la voce di Andrea in maniera perfetta, e la batteria ringhiante che picchierà senza sosta, e voi vi scoprirete a contorcervi fino all'ultimo secondo del disco chiedendovi: "ma è già finito?"
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