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SOUL SECRET

I napoletani Soul Secret si confermano essere una delle realtà più stimolanti del prog metal continentale. Il nuovo album li ha consacrati definitivamente, ormai maturi, consci delle proprie possibilità e decisi a tenersi stretto il successo che a ragione li sta balzando agli onori della cronaca di settore e non solo.

Ci siamo lasciati tre anni fa parlando al tempo del terzo disco in studio, e della eventuale consacrazione. Il terzo disco è arrivato, e direi anche la consacrazione per quanto ci riguarda. Voi che sensazione state vivendo? Ciao Andrea, innanzitutto grazie per questa intervista e per le belle parole! La nostra sensazione è di grande entusiasmo, dovuto non solo al forte impegno che abbiamo messo nella realizzazione di '4', ma anche alle numerose recensioni positive che sta ricevendo, per non parlare dell’affetto dimostratoci dai fan!

La domanda che subito viene da porvi è perchè '4' quando il disco è il vostro terzo album in studio. Immagino non ci sia alcun riferimento alla vostra discografia, ma sia solo la maschera dietro cui si cela un concept. Volete parlarcene? In tutta sincerità, se consideriamo anche la demo 'Never Care About Tomorrow', i conti tornano! Il 4 ha un significato simbolico, più che "grammaticale", anche più di uno. Non posso dirti molto, ci piace pensare che l’ascoltatore si diverta a scoprire i diversi significati del 4, spingendosi oltre il numero! Posso dare qualche indizio: in quanti modi si può scrivere il numero "quattro"?

Rispetto a 'Closer To Daylight', album che suonava alquanto power-prog, il nuovo disco segna una sorta di riavvicinamento più evidente alla band che da sempre vi ispira: i Dream Theater. E' una necessità? Vi sentite più sicuri sul piano artistico alle prese con il prog metal vero e proprio? Diciamo che, sebbene la linea vocale non sia la prima cosa che componiamo, troviamo molto interessante creare una sezione strumentale che ben si fonda con la voce; nel caso di 'Closer to Daylight', la voce  ci spingeva verso sonorità più cupe e ritmiche incalzanti! Con l’arrivo di Lino abbiamo trovato un equilibrio, per così dire “ampio”, che ci permette di utilizzare sonorità e ritmiche tra le più disparate: per noi questo è il prog!

Con l'arrivo di Di Pietrantonio riuscite ad esprimervi al meglio per quanto riguarda le linee melodiche. Anche gli arrangiamenti tendono verso soluzioni più immediate, seppur sempre raffinate. Quanto pesa nell'economia della band il suo arrivo in formazione? Lino ci ha dimostrato di essere molto versatile, e per tale motivo ci siamo sentiti liberi di esprimere tutti i nostri “vizi” musicali, cercando di spaziare il più possibile nei meandri della musica, mantenendo gli arrangiamenti il più semplici possibile!

Sempre in merito agli arrangiamenti, in sede di recensione ho evidenziato quanto sia il fattore più rilevante di '4'. Avete posto l'accento sulle finiture e con una certa insistenza: era questo il dettaglio che vi mancava per entrare definitivamente nelle grazie dei progster? Per noi il progressive è mille sfaccettature, è un solido con tantissime facce; se lo guardi da lontano può sembrarti una sfera che, per quanto perfetta sia, appare la stessa da qualsiasi punto la guardi. Ma se ti avvicini, capisci che sono proprio gli spigoli, i dettagli a renderlo ciò che è!

L’artwork di copertina è alquanto esplicativo, ma rappresenta la fine di un uomo, o una rinascita? Inoltre, l’idea è vostra, oppure dell’autore? Adam, il protagonista di '4', è un uomo che si trova a riflettere sulla sua vita. La scena rappresentata sulla copertina vuole immortalare un momento di riflessione: è vero che si trova sul tetto di un edificio, ma ha i piedi ben piantati a terra, è fermo a riflettere, deve operare “la” scelta che determinerà una svolta nella sua vita. La realizzazione grafica è stata incredibilmente fulminea, abbiamo comunicato al designer (Sylvain Lucchina di razorimages.com) il senso dell’album e la prima cosa che ci propose fu come un’epifania: ha tramutato in immagini le sensazioni di Adam!

Sacrifici, fatica, speranze. Al di là dei contenuti del nuovo disco, cosa si nasconde dietro '4' sul piano umano? Un grande impegno DI gruppo, ed un grande impegno PER il gruppo. Mi spiego meglio: ognuno di noi ha lavorato sia per realizzare un prodotto che fosse il più possibile di qualità, sia per creare, dopo l’ingresso di Lino, l’affiatamento che ci ha permesso di operare come un’unica entità!

Terzo disco in studio, terza etichetta, terzo cambio di cantante. Nella vita nulla è definitivo, ma come spiegate questi continui cambi? Coincidenze, o scelte precise? Sembra fatto apposta, ma la verità è che son solo coincidenze! Più precisamente, i cambi di line-up e di etichetta tra 'Flowing Portraits' e 'Closer to Daylight' sono stati dettati da problemi di carattere pratico; con '4' il discorso è stato diverso: abbiamo mirato verso elementi che potessero sfruttare al meglio l’essenza dei Soul Secret, una voce più "morbida" ed un’etichetta, senza nulla togliere alla precedente che ringraziamo caldamente, più compatibile con i nostri obiettivi!

In fatto di promozione, la stagione estiva è alle porte. Cosa avete in programma? Potete anticiparci qualche data? Il tour di promozione di '4' è sostanzialmente già iniziato con le date di Roma e di Napoli; il nostro manager Davide Guidone sta lavorando duramente, ma…non posso dire altro, leverei la curiosità di scoprirlo sulla nostra pagina Facebook o sul nostro sito www.soulsecret.net

In chiusura, perchè chi ci legge dovrebbe comprare il vostro nuovo disco? Convincili! È un disco versatile, poliedrico, può fungere da sottobicchiere, da fermacarte e da soluzione per tavolini “traballanti”! Scherzi a parte, abbiamo cercato di abbracciare più generi possibili, e di garantire dettagli e rifiniture, ma, allo stesso tempo mantenere la composizione lineare, gli arrangiamenti semplici e le linee vocali orecchiabili. Che dire, provare per credere!

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