IHSAHN: THE ADVERSARY
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17/05/2006Era ormai da tempo che in molti speravano nel riavvicinamento di Ihsahn a sonorità più metalliche, dopo i dischi partoriti con i Peccatum insieme alla moglie ed in seguito allo scioglimento degli Emperor. Di questo “The Adversary” si avevano notizie frammentarie, in gran parte diffuse dallo stesso Ihsahn (guardacaso quasi in contemporanea con l’annuncio della riunificazione degli Emperor per una serie di concerti), nelle quali le magiche paroline ‘metal’ e ‘aggressive’ facevano più volte la loro apparizione. Ora “The Adversary” è qui, e possiamo senz’altro ritenerci soddisfatti. Di soppiatto e in punta di piedi il factotum norvegese, che anche in questo caso si è occupato delle vocals e tutti gli strumenti batteria esclusa, consegna una disco summa di tutte le sue esperienze e ascolti prediletti; ampio spazio quindi al metal classico di estrazione ottantiana, al black metal ferale ma tecnico e ‘jazzy’ che rimanda inequivocabilmente a “Prometheus” e “IX Equilibrium” (l’opener “Invocation” e altri brani come “Panem Et Circenses” o “And He Shall Walk In Empty Places” parlano chiaro) e un mood gotico che fa capolino in certi passaggi, retaggio delle idee più valide dei Peccatum, mentre notevoli sono i richiami ad acts come Priest e King Diamond; “Called By The Fire” potrebbe tranquillamente essere scambiata per un pezzo del Re Diamante, anche per via della prova vocale del buon Ihsahn, davvero notevole e versatile se si esclude l’effetto pollo strozzato che affiora in rari momenti. Un album che rappresenta una bella boccata d’aria fresca, soprattutto per noi pubblico abituato a stagnazioni sonore fin troppo boriose. Da non perdere.
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