DEEDS OF FLESH: OF WHAT'S TO COME
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23/12/2008I californiani Deeds Of Flesh devono credere di essere una specie di inarrestabile macchina da guerra, non c'è altra spiegazione. E' dal 1995 che sfoderano album dopo album senza accennare mai un sintomo di stanchezza e senza deludere mai i propri fan. Il 2008 é l'anno di 'Of What's To Come', successore di 'Crown Of Souls', e come tutti gli album dei nostri, tende a differenziarsi dai lavori precedenti. Solo che questa volta mi sa che hanno osato troppo. Almeno questo è ciò che pensa la maggior parte dei fan. Il nuovo album rappresenta un cambiamento stilistico quasi radicale che non ha potuto fare a meno di attirarsi critiche feroci, una su tutte quella di essere un tentativo di adeguamento all'attuale trend di brutal death iper-tecnico. In questo album Erik & Co. ci fanno capire di che cosa sono capaci quando decidono di mettere a tavoletta il pedale della tecnica. 'Of What's To Come', tanto per capirci, va paragonato al sound di band come Decrepit Birth, Origin, Severd Savior, Odious Mortem e compagnia bella. Aspettatevi dunque riff intricatissimi, cambi di tempo devastanti e un drumming disumano accompagnato da una produzione davvero linda e competitiva. Lasciate perdere le maldicenze e giudicate voi stessi, perché questa é un'uscita che merita, e come! Anche se la tecnica la fa decisamente da padrone, il risultato rimane un'esplosione di cattiveria e di violenza che poche nuove uscite sono riuscite a proporre. Ovviamente, aspettatevi anche un'alta dose di sperimentalismo, e in tutta sincerità, gli assoli sono veramente un po' troppo stucchevoli anche per il sottoscritto. Ma a parte questo, lo stile dei Deeds è sempre quello, e per quanto cerchino di non farlo sembrare, il riffing, il growl profondo e i cambi di tempo parla la loro lingua. Sinceramente, una delle migliori uscite del 2008.
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