XYZ: Hungry
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18/11/2010Basta ascoltare il riff e l'attacco basso e batteria di “Face Down In The Gutter“, l'opener di questo disco, per avere la più chiara visione di quello che fu l'hard rock fine anni '80 ed inizio '90: uno schiaffo in faccia da far ribaltare un energumeno, adrenalina al 120%, esaltazione, godimento. Qui è racchiuso il segreto di questa gemma. Un passo indietro: Don Dokken scopre e produce il primo LP di questa band americana di Los Angeles, ottimo esordio, buone vendite anche grazie al singolo “Inside Out“ ma, ad essere onesti, veramente troppo Dokken dal sound alle intenzioni, dalla voce di Terry Ilous alla chitarra di Mark Diglio. Per grazia ricevuta il suo successore si avvale di George Tutzo e Neil Kernon alla produzione e la coppia si rende responsabile di quello evidenziato in apertura: un suono travolgente, corposo, pieno e quasi live. Il già citato brano d'inizio è stato anche il primo singolo, gran presa, inciso cattivo e urlante a dovere. La successiva “Don't Say No“ è un'altra mazzata, bellissima la variazione di tonalità tra riff e strofa, enorme il lavoro di Diglio. La tripletta si compie con la cover dei Free “Fire And Water“ che è un dei più belli rifacimenti mai sentiti, l'hanno fatta loro senza però snaturarne il feeling profuso da Paul Rodgers & co., insomma un miracolo! Ma arriva il quarto gold con “When The Night Comes Down“, bella tirata e coinvolgente. Quasi quasi il disco potrebbe anche finire qui, il livello da qui può solamente crollare, impossibile mantenerlo! Invece ci rifilano una "Shake Down the Walls" che è pesante e cattiva al punto giusto, una "The Sun Also Rises in Hell" che fa il verso a Tooth And Nail (ed è uno dei pochi richiami al primo disco), manca ovviamente la la ballata di turno che si chiama "When I Find Love", profonda e sognante. Un disco essenziale, suonato alla perfezione in special modo da Mark Diglio (che purtroppo si è ritirato tempo fa dalle scene) e da un Terry Ilous che ha portato avanti il moniker non raggiungendo però la perfezione di questo Hungry. Una nota dolente è la copertina un po' fuori luogo e banalotta rispetto al contenuto.
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