XORIGIN: State Of The Art
data
28/08/2011Tra le tre uscite mensili della Frontiers, trovarsi in mezzo tra Work Of Art e Toby Hitchock è una cosa molto, molto scomoda. Johannes Stole e Daniel Palmqvist, rispettivamente voce e chitarra di questo progetto, producono un ottimo disco di AOR marcatamente scandinavo con ottimi spunti, arrangiamenti di gran classe ed una manciata di brani veramente pregevoli. "Can't Keep Running" è il primo singolo, nonchè video; il brano meglio ascoltarlo che vederlo perchè la band sembra veramente impacciata, in pratica degli automi incolori, mentre musicalmente parlando il pezzo è sontuoso, gran refrain e di certa presa sull'ascoltatore. Il vero gioiello dell'album, però, è la ballad "In The Blink Of An Eye", che ha quel sapore in parte Chicago ed in parte Toto che la fa apprezzare pienamente. La parte strumentale nel mezzo, poi, richiama quasi Alan Parson come atmosfere: veramente un grandissimo brano. Qualche filler c'è eccome, vedi "Gina" e "What Love Is All About", che sono ripetitive e un pochino pacchiane, mentre su pezzi come "Mend My Heart" e "The One For Me" ci si riprende egregiamente. E' un lavoro più vicino ovviamente ai Work Of Art che Hitchcock, si ha la sensazione che rimarrà un po' in disparte rispetto agli altri due "nomi" di cui sopra, e sarà un peccato perchè questo disco è bello e completo. Qualche brano e la produzione non stellari non sono magari all'altezza, ma il livello rimane sempre alto e la classe sprizza da tutti i pori. L'ugola pulita e sensuale di Stole è una vera scoperta che fa sì, insieme ad alcuni brani memorabili, che questo disco sia una delle uscite più piacevoli ed inattese dell'anno.
Commenti