WIZARD: Metal In My Head
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16/03/2021I Wizard hanno sempre dato la sensazione di "vorrei, ma non posso". In bilico se rientrare nel calderone della scena teutonica, alla quale appartengono, oppure se abbracciare il power metal americano dai tratti epici degli anni ’80, inforcando il sentiero di vecchie glorie come i Cirith Ungol, Manilla Road, Brocas Helm, ed ovviamente Manowar. E proprio i Kings Of Metal sono da sempre loro punto di riferimento, questo anche grazie al poderoso vocalist Sven D’Anna che fa di tutto per ricalcare le orme di Eric Adams, spesso riuscendoci anche molto bene. Con ‘Metal In My Head’ (sorvoliamo sulla fantasia dei titoli…) sono arrivati a pubblicare ben 12 album, una quota decisamente consistente in poco più di 25 anni di carriera, totalmente devota alle sonorità d’acciaio: un lungo arco di tempo in chi hanno toccato il proprio vertice in concomitanza con la pubblicazione di ‘Thor’ del 2009. ‘Metal In My Head’ tenta di recuperare terreno, ma i Wizard non riescono proprio a scrollarsi di dosso l’ombra invadente dei Manowar, ma soprattutto una staticità compositiva che limita il loro potenziale. Le varie "Metal Feast", "Victory", "30 Years Of Metal" e "We Fight" si fanno ascoltare senza suscitare alcun brivido: i cliché sono riletti con un tale parossismo che, anche con tutta la simpatia del mondo, i Wizard si conquistano una sufficienza piena, ma con il minimo sforzo.
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