WHISKEY RITUAL: Blow With The Devil
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03/12/2015E chi cavolo ha mai detto che black metal e rock non possono andare in sintonia? I Darkthrone stessi, porta bandiera del metallo più nero, circa otto anni fa' con 'Fuck Off and Die' hanno mandato completamente a quel paese le foreste grimm & forbidden in favore della birra & pub lerci, inglobando elementi punk, sporcandone sempre di più il suono. Gli italiani Whiskey Ritual due anni dopo seguono il culto, e rilasciano il primo EP dal titolo 'Black'n'Roll' e tutte le zine subito a riempire i titoli di testa con roba tipo "è nato un nuovo sotto genere". Fanculo, non è vero, perché i sotto generi sono per sotto sviluppati. In 'Goat We Trust' sancisce la nascita d'una nuova grande formazione italiana, che vede tra l'altro Kyoo Nam dei Forgotten Tomb alla batteria e Dorian Bones, futura voce dei Caronte. Se questi nomi non VI hanno ancora convintI, spero che la collaborazione di Apollyon degli Aura Noir, seppur nella sola traccia "One Milion", possa farvi cambiare idea. Continuiamo pure citando il successo meritato dell'album 'Narconomicon', con un indole più black metal del predecessore, oltre un'attitudine lo-fi. Altro ascolto essenziale lo split con i Forgotten Tomb 'A Tribute to GG Allin', una reinterpretazione in chiave 'alcolica' d'una stretta scelta di alcuni pezzi del famoso signor Allin. E puntiamo dritti al succo della questione: 'Blow with the Devil'. Stanco del solito black metal stantio di matrice nord europea registrato nel gabinetto, oppure plastificato come un album a caso dei Dimmu Borgir? Il punto d'incontro tra il demone nero del black finito in overdose con ancora la siringa al braccio sinistro, mentre nella destra stringe una bottiglia di whiskey di seconda categoria, con la schiuma viola che gli esce dalla bocca e una tipa che tenta di rianimarlo con una bella bocca. Mai immagine più oscena può rappresentare quello che è l'ascolto black cafone per eccellenza. I riff puliti, la produzione nuclear blast e quelle altre patinature tienetile per i tuoi gruppi progressive metal, se è il lercio che cerchi è quello che avrai. Con l'attitudine a testa bassa, come un drogato in un buco di strada che puzza di piscio mentre si compra l'ultima dose della settimana, il disco è un'ascolto da non prendere alla leggera come potrei aver dato l'impressione, ma non richiede neanche quello sforzo alla 'devo capire ogni cosa'. Prendi una birra, stappala e fallo partire mentre ti fai un bel jackoff con una rivista e un laccio stretto sul collo, perché 'Blow With The Devil' è il disco per chi prima di pensare fotte e se ne fotte.
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