WHILE HEAVEN WEPT: Vast Oceans Lachrymose
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22/11/2009Chi mi legge sa che non sono avvezzo a queste sonorità, ma mi reputo abbastanza aperto musicalmente: l’importante è che la musica si suoni nei limiti della decenza, con passione e con (almeno) un briciolo di personalità. È il caso del sestetto americano, che sforna un disco arioso, profondo e dotato di una forte carica schizoide: diciamola breve, è il tipico caso in cui etichettare un disco è inutile, perché in 'Vast Oceans Lachrymose' troverete innumerevoli sfumature. Sfuriate, intermezzi melodici/sinfonici, attacchi al fulmicotone ma sempre ben ragionati, insomma: c’è ne per tutti i gusti. L’arduo compito di aprire le danze, spetta a "The Furthest Shore", dal piglio iniziale martellante, e il mood epico dei minuti a seguire. Il disco prosegue nella piacevole "To Wander The Void": Rain Irving si cimenta in linee vocali molto ispirate, acuti mai esagerati, accompagnati da un break che sfocia negli ultimi due minuti finali davvero emozionanti. Un riuscito brano costruito in crescendo che mi conferma quanto la band sia ben assestata ritmicamente. Un consiglio per chi ama la buona musica è concludere dicendovi: fatelo vostro! Semplicemente questo: tra ballate ("Vessel") e cavalcate a tinte prog ("Living Sepulchre"), riuscirete a soddisfare la vostra sete di metallo pe(n)sante! E ora, almeno per quanto mi riguarda, via a ritroso nella loro discografia!
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