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WASTEFALL: SELF EXILE

data

19/06/2006
70


Genere: Modern prog
Etichetta: Sensory/Laser's Edge
Anno: 2006

I Wastefall sono greci e si sono formati nel 2003 grazie a Domenik Papaemmanouil e Alex Katsiyiannis. In questi anni la band ha avuto qualche cambio di line up, cosa del tutto normale nei gruppi ai primi vagiti: in questo 2006 i ragazzi sono riusciti a dare alle stampe “Self Exile”, edito da Sensory, dopo che la Sleazy Rider Records aveva curato la pubblicazione dei primi due dischi. Siamo quindi qui a parlare del lavoro che dovrebbe sancire la raggiunta maturità dei Wastefall: il combo ellenico ci presenta undici tracce difficili da catalogare ed in cui ci sono varie anime musicali che si scontrano; quello che si può certamente affermare è che il tutto è fatto per cercare di dare alla band un trademark il più possibile riconoscibile ed originale. Il risultato è un disco di prog dal taglio fortemente moderno: in “Willow Man” sembra di ascoltare gli SYL, vista la fusione fra ritmi heavy prog e riff thrash. La seguente “ The Muzzle Affection ” risulta essere l’unione fra ritmiche di altri tempi (unite ad una suadente voce femminile) e le sfuriate brutali sopra descritte. Ma non sono le uniche sorprese presenti nel cd visto che “ Dance Of Descent ” risulta essere un’ammaliante traccia folkeggiante, in cui l’apertura, affidata alle chitarre classiche, risulta personale e convincente. Forse il vero limite di questo disco è l’eccessiva eterogeneità : se da un lato la varietà dei generi è un fatto positivo visto che non porta a noia l’ascoltatore, dall’altro può rendere impossibile per la band trovare un proprio trademark ben definito. In questo “Self Exile” credo che la band sia andata un po’ oltre alle proprie possibilità, mettendo tanta carne al fuoco ma non sviluppando pienamente le idee proposte all’ascoltatore: credo che il prossimo lavoro sarà quello della effettiva consacrazione, se i cinque musicisti sapranno condensare le proprie invenzioni in un modo di suonare più compatto. Produzione ottima e missaggio di qualità affidato alle mani di Tommy Hansen (Helloween/Pretty Maids); la cover risulta interessante e ben realizzata ed in definitiva possiamo dire che il prodotto risulta tecnicamente ben confezionato.

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