CHEOPE: DOWNLOADIDEAS
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27/09/2006I Cheope sono una band particolare per diversi motivi: in primis perchè la pronuncia del singer è talmente aderente allo standard west coast U.S.A. da far sembrare il combo romano tutto tranne che italiano. Ho fatto ascoltare il disco a parecchi amici e conoscenti e NESSUNO ha saputo dirmi l'esatta nazionalità del gruppo, ciò a testimoniare l'ottimo lavoro fatto da Enrico. Certamente un'ottima partenza visto che, purtroppo, troppe realtà italiane sono penalizzate all'estero dalla pronuncia non certo corretta della lingua inglese. Anche dal punto di vista tecnico si sono fatte le cose in grande: sia registrazione e mixaggio (fatti nei Lead Recording Studios di Roma) che il mastering (George Marino vi dice nulla?) sono di qualità superiore e permettono all'ascoltatore di godere appieno del disco. Il suono risulta pulito, cristallino ma al contempo potente ed incisivo: e tutto ciò a qualunque volume ascoltiate il disco, senza perdite di qualità. Altro punto interessante è la passione per l'egittologia di alcuni membri della band, che si riflette sia sul nome del combo che sulla copertina (il logo dorato sulla fronte dell'uomo ricorda molto da vicino uno dei simboli Jaffa del telefilm Stargate SG1). Veniamo ora all'aspetto musicale: nel debut dei Cheope troverete quattordici tracce di progressive metal moderno, una sorta di amalgama (ottimamente riuscita) fra l'anima metallica americana e la tradizione progressiva italiana. Il quintetto dimostra di avere le idee chiare ed il songwriting, infatti, risulta ottimo: certamente il gruppo sfoggia una maturità superiore a quella che ci si aspetta da una band al debutto, convincendo l'ascoltatore della bontà della propria proposta già al primo ascolto. Comunque queste particolarità non devono trarre in inganno: il disco dei Cheope non è certo easy-listening, ma combina ritornelli che si stampano in testa con un gusto ed una ricercatezza tecnica proprie del progressive metal più puro. La durata di oltre settanta minuti conferma la mia idea, visto che le tracce hanno durate "importanti" che riflettono l'anima complessa del songwriting. Le mie canzoni preferite sono "Pt.2: Hypnosis" (in cui l'ugola poliedrica di Enrico si fa ruvida e potente), "Leave Me Alone", la moderna "What D'U Want" e la semi-ballad "I Belong": tutte le composizioni sono di livello alto, ma credo che le songs citate siano quelle che incarnano in pieno il "Cheope-sound" e che quindi posso fungere da perfetto biglietto da visita per la band. La prestazione dei singoli mi ha assolutamente entusiamato: tralasciando il singer, di cui abbiamo già parlato in modo esaustivo, c'è da rimarcare l'ottima prova dei due chitarristi Daniele e Fabio (duo ben assortito in grado di far emozionare e graffiare con semplicità disarmante) e da tributare i giusti complimenti per una sezione ritmica (Tiziano e Dario) terremotante e perfetta come un orologio svizzero. A completamento di tutto devo elogiare l'artwork del cd, veramente di alto livello e paragonabile, senza ombra di dubbio, alle uscite Inside Out: un libretto esaustivo coi testi delle canzoni, pieno di foto e di trovate particolarmente azzeccate completa la dotazione cartacea del cd. E come non soffermarsi sul dischetto argenteo, in questo caso realizzato come un piccolo 45 giri dei bei tempi andati? Veramente una trovata originale... In definitiva un debut album di proporzioni colossali, che rientra a pieno titolo fra i miei dischi dell'anno 2006: se siete amanti della musica verrete anche voi conquistati dal "Cheope-sound". Non posso che fare i complimenti ai ragazzi ed aspettare, trepidante, i loro prossimi passi...
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