VV. AA.: VD RECORDS VOL. 2
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16/06/2009Le compilation, e questo le etichette dovrebbero imparararlo, al giorno d'oggi hanno una finalità e un mercato ancora più complicato rispetto ad una quindicina di anni fa: se infatti nei tempi passati queste potevano fungere da buon veicolo per la promozione di interessanti nomi dell'underground, oggi come oggi vengono letteralmente superate in velocità e diffusione dai numerosi mezzi messi a disposizione dalla rete, visto e tenuto conto che siti web, account Myspace e via dicendo offrono delle possibilità allora assolutamente impensabili. Per questo motivo è necessario, nei meandri del terzo millennio, offrire per lo meno un'assemblaggio di brani qualitativamente validi sia dal punto di vista qualitativo, sia da quello più squisitamente musicale, visto e tenuto conto che oramai è proprio la qualità a fare la differenza in un mercato dove tutti, più o meno, possono permettersi di arrivare ad un prodotto registrato. Putroppo la VD Records non sembra essersi preoccupata particolarmente di questi "piccoli" particolari, dando vita ad un secondo volume di inediti di bands sino ad ora rimaste lontane dai riflettori dei media, caratterizzato purtroppo da un'impressione generale offerta all'ascoltatore di poca professionalità e scialba improvvisazione da parte di quasi tutte le bands proposte. Del carrozzone di gruppi contenuti nel dischetto sono in ben pochi a salvarsi, una lista di sopravvissuti in cui mi sento di inserire anche i nostrani G.L.A.S., bands dalle chiare influenze melodiche in cui melodie di buon piglio vengono però limitate da una produzione non propriamente esaltante, la quale avrebbe dovuto mostrare maggior cura sia per quanto concerne la registrazione del brano, sia negli arrangiamenti delle parti vocali. Una compilation destinata a scomparire presto, e che prima di tornare con un eventuale terzo capitolo dovrebbe affrontare una dovuta e necessaria riflessione.
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