VEXED: DESTRUCTION WARFARE
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21/02/2005Leggenda vuole che il terzo album, per una metal band, sia una sorta di prova del fuoco, il migliore sistema per capire effettivamente il valore di un progetto... almeno così si dice. Sta di fatto comunque che i Vexed arrivano a scrivere il terzo capitolo della loro storia senza minimamente deludere le aspettative di chi, come me, aveva già avuto modo di apprezzarne i precedenti lavori. "Destruction Warfare" è in effetti il disco più maturo e coinvolgente. Ad una maggior varietà compositiva si contrappone però (e per fortuna) una fermezza d'intenti che conferma i Vexed come un'icona dell'underground thrash italiano. L'attitudine oltranzista ed estremamente belligerante non è infatti mutata di una virgola, così come appare evidente fin dai titoli dei singoli brani: "Black Terror", "Warblast", per non parlare poi della title track, una vera e propria dichiarazione di guerra. Ancora una volta la proposta musicale del quintetto lombardo è radicata pesantemente in quegli anni ottanta che hanno rappresentato il periodo aureo del thrash metal; così, non c'è da stupirsi se i richiami a Slayer, Sodom e compagnia bella sono all'ordine del giorno, allo stesso modo la cover dei Destruction "Total Desaster" appare come la scelta più naturale del mondo. Sugli scudi "Nuclear Babylon", opener dall'incedere dirompente, ma anche "Death Symphony", "Gods Of Darkness" e la stessa "Destruction Warfare", tutti assalti dal forte flavour ottantiano che hanno il merito di non sembrare fuori luogo ai giorni nostri. D'altronde questo è thrash. Riguardo all performance dei singoli musicisti, non mi sento di muovere critiche particolari: i cinque thrasher svolgono il loro compito senza alcun problema, mostrando un affitamento e una compattezza d'insieme di cui possiamo trovare traccia anche nei terremotanti live show che i Vexed tengono su e giù per la Penisola. Invece c'è secondo me qualcosa da rivedere per ciò che riguarda la resa sonora della batteria la cui cassa ha una timbrica troppo ovattata che purtroppo rende l'impatto complessivo meno devastante!
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