URIAH HEEP: Into The Wild
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14/04/2011Evitiamo giri di parole, biografie chilometriche, esaltazioni sul loro passato e concentriamoci unicamente su questo disco come se fosse quasi un debutto. Questa band è fantastica quando alza la voce, e quando pesta duro nei frangenti più pesanti e tirati il risultato è grandioso. Quando rallenta perde un po' di smalto rifacendosi troppo al rock anni '70, comprensibile la tendenza, altalenante il risultato visti gli obiettivi centrati con i brani più hard. Il disco però è bello, fantastiche le idee che questi ragazzotti sessantenni riescono ancora a sviluppare riuscendo ancora a fare scuola. Basterebbero la botta sonora dell'opener "Nail Of The Head" e la straordinaria epicità di "Trail Of Diamonds" per dare un voto medio alto a questo prodotto, ma per fortuna non finisce qui. Quell'hammond che s'insinua in ogni spazio è grandioso, retrò come suoni, ma attuale come intenzioni, e "I Can See You" ne è chiaro esempio: brano di per sè una botta nei denti. Ad onor del vero ci sono pochi momenti di stanca, certo è che verso la metà del disco ci sono due "quasi filler" come "I'm Ready" e "Money Talk" che sono tuttavia un attimo sotto la qualità eccelsa del resto dell'album. In pratica, siamo al cospetto di un gran disco che evita di scimmiottare i fasti del passato, ma si aggiorna mantenendo l'identità storica della band e questo, oltre ad alcune canzoni magnifiche, è l'esame più difficile che i giovanotti sono riusciti a passare. Brillantemente e a pieni voti.
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