TWOMONKEYS: Psychobabe
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25/10/2013Se siete abituati alla concezione classica di canzone, ovvero quella che prevede intro - strofa - ritornello - strofa - ritornello - bridge - due ritornelli finali è meglio che rivalutiate le vostre abitudini. Già negli ultimi anni ci siamo imbattuti in gruppi che facevano della "diversità" il loro punto di forza: vedi Animal Collective, vedi Autechre, vedi Dillinger Escape Plan (anche se qui viriamo totalmente verso un altro genere); anche se questa smania di cambiamento era già stata introdotta dai Kraftwerk negli anni '70. A questa lista di band possiamo aggiungere i TwoMonkeys (sì, si scrive tutto attaccato) dei due fratelli Bornati, from Brescia. Continui cambiamenti di ritmo e atmosfere compongono lo scheletro di 'Psychobabe', che riesce abilmente a non cadere nello scontato. Tra le tracce migliori citiamo l'iniziale "Moon", che fa venire alla mente proprio i Kraftwerk del periodo 'Autobahn' (disco fondamentale della musica), e "Cry", che vede la presenza di una base molto minimal che viene puntualmente affiancata da una sezione ritmica sempre all'altezza, condita da una gradevolissima alternanza di suoni. E più o meno è questo il motivo ricorrente di tutto 'Psychobabe', la cui gran parte delle canzoni le vedremmo bene nel soundtrack di un qualche film retrò di fantascienza hollywoodiano. Una nota di merito infine va allo splendido artwork del disco.
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