TROLLWAR: Oath of the Storm
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13/02/2019Arriva dal Canada la seconda ondata folk in studio dei TrollWar. Il progetto affila le proprie armi unendo alle tipiche citazioni pagane il death metal, arricchendo il tutto con sinfonici arpeggi. 'Oath of the Storm' è a metà tra i dischi di Finntroll ed Alestorm, una rabbia che poi scivola su un entusiasmo vagamente “piratesco”. Ciurma che salpa e che poi approda ad un’isola in cui tradizione e tesori si mescolano in una storia ricca di particolari. Il full-length ricalca molto di quanto fatto dai finlandesi Finntroll, anche se qui c’è un’atmosfera meno “impegnata” e i brani sono più fruibili, dal punto di vista strutturale. La corsa nevrotica ed insaziabile dei protagonisti termina piuttosto presto, attorno ad un fuoco e allo spirito “cameratesco” di una ciurma che scorrazza per mari. Il disco non sconvolge la scena e nemmeno cerca di convincere chi non ama il filone. Resta il piacevole retrogusto del folk e del concetto di extreme metal votato ad una goliardia mai comunque fine a se stessa. La velocità e la resa dei suoni sfiorano il concetto di power, anche se è ovviamente un’espressione che resta racchiusa al folk e alle sue scorribande tra fuochi scoppiettanti e feste. 'Oath of the Storm' viaggia tra accelerazioni violente e sornioni ed ironici intermezzi, destando lo spirito festaiolo che è in noi. Se la band saprà metterci del proprio, magari lasciandosi alle spalle alcuni clichè e andando oltre meccanismi già collaudati da altri, potrebbero fare un importante salto di qualità. Resta un po’ di semplicismo negli sviluppi e negli obbiettivi che via via si vanno a delineare nei pezzi, peccato che non oscura l’entusiasmo e la ferocia di una band di qualità e che farà la gioia degli amanti del genere.
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