GRIM: Noises from the Graveyard
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05/05/2010Zombie, corvi, cipressi, serpenti, vampiri e incubi. D’altronde, la stessa copertina (e relativo artwork tombale) del primo lavoro autoprodotto dal trio non lascia adito a dubbi sulle tematiche trattate nei testi intonati da Alex Grim. Un hard raunchy rock che scorre via molto velocemente, vista anche l’esigua durata dei pezzi, e che lascia tutto sommato un buon ricordo all’ascoltatore, nonostante i limiti della proposta riscontrabili nella relativa somiglianza delle dieci tracce. Tra mid e up tempo c’è spazio anche per un divertente punkettino in aria pop (se fosse cantato in maniera clean potrebbe essere tranquillamente un pezzo dei Blink 182), che risponde al sempre macabro titolo "Ghoul Like You", e per il simpatico e ultraclassico giro blues della traccia seguente. Manca il lentone, anche se in chiusura Alex Grim ci prova a rallentare i ritmi, almeno nell’attacco per sola voce, chitarra e pioggia di "Sweetest Nightmare", per poi tornare sui soliti ritmi sostenuti. Peccato. L’esordio discografico dei connazionali Grim mostra ancora tutte le ingenuità di un inizio autoprodotto, i ragazzi ci assicurano che hanno già pronti i pezzi per il comeback e noi ci auguriamo che, nel tempo intercorso tra i primi momenti in sala d’incisione e quelli attuali, la band sia maturata e pronta a mostrarci una maggiore varietà e un pizzico in più di personalità (troppo facile occhieggiare ai Misfits).
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