SECTORIAL: Vyr
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27/03/2019Continua il cammino per gli ucraini Sectorial, sodalizio musicale sicuramente originale e in grado di raggiungere una maturità e personalità invidiabili. Il progetto, arrivato al proprio terzo disco in studio, inizia la sua storia con un sound accostabile al grind ed al thrash, via via spostando il tiro al death metal e impreziosendo le proprie livree con citazioni folk, o etniche che dir si voglia. Anche gli strumenti seguono di pari passo il concetto, presentando soluzioni e appunto mezzi,vicini alla definizione folklorica. Album intenso, tecnicamente ineccepibile, capace di non dare alcun punto di riferimento. Seduti sul bordo di un precipizio, vediamo nebbia salire lentamente, voci sussurrate, pareti che diventano luogo in cui forse qualcosa viene custodito e che non vuol essere disturbato. Tradizioni tramandate, pezzi che alternano i selvaggi sentori di bestia famelica ad acustiche riflessioni che donano epica sensibilità all’intero lavoro. Anche quando pigiano sull’acceleratore i Sectorial non perdono di vista la matrice “etnica”, mostrando poi talvolta geniali sfuriate che riconducono alle radici grind. Ritmiche e strutture, tribali ed allo stesso tempo psicotiche, non lasciano scampo all’ascoltatore, messo alla prova e stimolato da molteplici spunti, metal e non, della band. Il flauto e gli strumenti folk messi in campo non diventano banale innesto, bensì coesistono perfettamente con il death, mescendosi e creando un essere intuitivo. Spontanei ed estrosi i musicisti vanno oltre facili similitudini con band del settore, perché l’amalgama e la proposta sono fortemente personali. Risentiamo, nei toni e nelle espressività, passioni che attingono dalla natura, quasi la varietà di un ecosistema fosse rappresentato dalle note, un ingranaggio perfetto che crea e distrugge al solo scopo di migliorare. Non possiamo far altro che consigliarvi l’ascolto di 'Vyr', il cui crescendo ad ogni ascolto non potrà che travolgervi, scoprendo ogni volta una nuova sfaccettatura di un ego policromo.
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