troll: neo-satanic supremacy
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05/02/2010Chi non muore si rivede... mai proverbio fu più azzeccato. Nel nostro caso il riferimento va al mastermind dei Troll, tale Stian Arnesen (meglio noto come Nagash e Lex Icon) già presente nei vari The Kovenant e Dimmu Borgir. Il fatto è che non si sentiva più parlare di questo gruppo norvegese, essenzialmente un progetto personale del buon Stian, da almeno una decina d'anni, dandolo quindi per defunto. Invece ecco un nuovo album per la Napalm Records, dal profetico titolo 'Neo-Satanic Supremacy' un concentrato di black metal sinfonico come non se ne sentiva da anni. Sembra ieri quando giudizi negativi verso questo genere di musica fioccavano da ogni dove, quando i puristi del genere invocavano i "bei vecchi tempi" del BM duro e puro dei vari Darkthrone, Satyricon e Immortal; è passato più di un decennio ed eccoci qua di nuovo a parlare di un genere che non ha certo bisogno di presentazioni, dato che tutti coloro che hanno ascoltato metal nella seconda metà degli anni '90 sanno di che si tratta: tastiere che creano la classica atmosfera da castello tetro fanno da tappeto ad una batteria sparata a mille all'ora, il tutto contornato da chitarre mai troppo incisive e thrashy e vocals al vetriolo. I Troll fanno tutto ciò con perizia e passione, dimostrando che il tempo passato nell'oblio non ha scalfito la tenacia di un tempo (in fondo Stian Arnesen è classe 1978) proponendo un lotto di dieci canzoni che viaggiano su binari propri, aggressive ed inquietanti al punto giusto per creare le giuste atmosfere, mai troppo melodiche per essere true quanto basta, e suonate con tecnica magistrale da chi conosce questo stile come le proprie tasche evidentemente. Il problema di fondo è che si tratta di un disco anacronistico: fosse uscito nel '96 o '97 ('Spiritual Black Dimensions' è infatti il disco al quale si avvicina di più, stilisticamente) ci saremmo lamentati dell'ennesima uscita di tale genere, ma per lo meno avrebbe avuto una sua ragione di esistere. Così facendo, dopo due dischi di black elettronico (sulla falsariga degli ultimi The Kovenant) ed un ritorno alle origini del debutto, sembra un po' un'assurdità parlare di 'Neo-Satanic Supremacy' nel 2010. Un disco per chi? Sicuramente un disco per giovani metallarini in erba, dato che per tutti coloro che hanno vissuto il periodo di fuoco di questo genere non penso ci sia speranza. Da qui a dire che il disco non valga l'acquisto ce ne passa: qui siamo di fronte ad un prodotto esemplare che vale tutti i danari spesi per l'acquisto, ma decisamente si tratta di un disco che ha poca longevità, pur potendo risultare affascinante ed intrigante ai primi ascolti, visto che la robustezza delle composizioni è molto esigua.
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