TO KILL: WHEN BLOOD TURNS INTO STONE
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07/07/2008Grande è l’attenzione che l’etichetta olandese GSR Music sta dedicando alle band nostrane: nel loro roster figurano infatti, oltre agli Strength Approach (recentemente recensiti su queste pagine), anche i To Kill, uno dei migliori combo metalcore che il nostro paese possa vantare. Questi cinque ragazzi romani, dediti alla cultura straight-edge (no alcool, no fumo, no droghe, no sesso occasionale), sono ormai giunti al terzo album, dopo aver fatto molto parlare di sé fin dall’omonimo demo d’esordio datato 2004. Si può dire che non hanno assolutamente deluso le attese: questo ‘When Blood Turns Into Stone’ non è altro che una conferma delle loro potenzialità, già evidenziate appieno dal precedente ‘Vultures’ e qui esplose definitivamente. Il disco è una vera mazzata, di quelle che colpiscono tra capo e collo l’ascoltatore e lo stordiscono fino all’ultima nota. Mai un momento di tregua o di rilassamento: si sbatte il capo senza soluzione di continuità dalla opener ”Abyss” fino alla conclusiva ”Ruins”, al termine della quale si può finalmente esclamare: “Che disco!”. Era da un po’ che non mi capitava di sentire una tale violenza sonora concentrata in un solo album: complimenti dunque non solo ai To Kill, ma anche alla stratosferica produzione di Tue Madsen e Jacob Olsen, in passato al lavoro anche per Hatebreed e Sick Of It All, ai quali per altro i To Kill devono molto dal punto di vista stilistico. Se amate l’hardcore americano tirato e “in your face”, se il mosh-pit è il vostro habitat naturale, se non potete fare a meno di ondeggiare la testa quando ascoltate Bane e Terror, allora non potete assolutamente lasciare sugli scaffali un tale gioiello.
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