TIERRA SANTA: APOCALIPSIS
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07/12/2004Può un album che non raggiunge elevate vette tecniche, il cui cantante ha una voce "normale", in cui i musicisti non sono dei fenomeni, arrivare ad essere definito "ottimo"? Sì, può, e "Apocalipsis" è la risposta a questa domanda. I Tierra Santa sfornano un cd davvero ben fatto, "catchy" quanto basta e destinato a diventare una delle migliori uscite di questo 2004. L'opener "Neròn" ci lancia subito in un'allegra scorribanda che ripercorre le gesta dell'imperatore Nerone, con melodie ispirate e piacevoli, e una sezione ritmica piuttosto godibile. Imperdibile il ritornello, di quelli che non escono più dalla mente. La successiva "Apocalipsis" spinge un po' di più sull'acceleratore, e l'effetto è davvero buono... grandissimo brano. Dopo l'ottima "Nacì Siendo Libre", arrivano due brani decisamente meno ispirati, ovvero "Tu Misiòn", banale brano rockeggiante, e "Kamikaze", pezzo violento ma troppo ripetitivo. Per fortuna i Tierra Santa si riscattano subito con la bella "Rumbo A Las Estrellas", chiaramente influenzata dal Rock Melodico anni '80, con tappeti di tastiere che ricordano molto gli Europe. Ma il pezzo migliore dell'intero lavoro è la successiva "La Ira Del Cielo", con un ritornello indimenticabile, a metà tra metal e rock, trascinante e coinvolgente. Ottima, insomma. "El Grito De La Tierra" è decisamente più tirata, lo stile si sposta verso il metal classico; il brano è ben strutturato e decisamente godibile. Passa un po' inosservata la successiva "Soñar Con Ella", mentre è molto più riuscita "Esta Tierra Es Mìa", anche se in alcuni punti ricorda un po' troppo "Nèron", la prima traccia del cd. A chiudere il tutto arriva la brevissima ballad "Hermano Del Viento", affidata alla voce di Angel e alla chitarra di Arturo, che creano un'atmosfera dolce e malinconica, ideale per lo splendido testo del brano. Un piccolo spazio lo merita la scelta dei Tierra Santa (e di molti altri gruppi iberici) di cantare in spagnolo e non in inglese: spesso può rivelarsi un azzardo, dato che la lingua castigliana non ha forse la flessibilità musicale dell'inglese; ma in questo caso specifico, i Tierra Santa riescono a scrivere testi incredibilmente belli e "musicali", rendendo così giustizia alla loro lingua.
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