THE LORD WEIRD SLOUGH FEG: HARDWORLDER
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12/09/2007Dunque, dove eravamo rimasti? Ah sì, giusto: eravamo rimasti ad Atavism, che due anni or sono allietò le orecchie di tutti i metallari che ebbero l’accortezza di far proprio il capolavoro in questione. Un disco praticamente perfetto, che combinava splendidamente potenza e melodia, dove ogni singolo suono si trovava inevitabilmente nel posto giusto al momento giusto. Il disco che gli Slough Feg (anzi, i The Lord Weird Slough Feg, per essere precisi) cercavano di scrivere da ben 15 anni, senza mai riuscire appieno nell’intento. Certo, i precedenti quattro full-lenght avevano già fatto ampiamente trapelare le grandissime potenzialità della band; ma è solo con Atavism che queste si espressero finalmente appieno, regalandoci un gioiello di heavy metal che pochi dimenticheranno. A due anni di distanza gli Slough Feg sono tornati, con un nuovo disco e mezza formazione rinnovata: lo storico chitarrista John Cobbett (che ora si dedica a tempo pieno agli Hammers Of Misfortune) e il drummer Greg Haa sono infatti stati sostituiti, rispettivamente, da Angelo Tringali (già axeman dei doomsters Cold Mourning) e da Antoine Reuben, con passate esperienze in diverse bands di metal estremo. Si tratta indubbiamente di due musicisti di livello altissimo, ma temo che il cambio di formazione possa aver inciso in maniera fondamentale sulla composizione di Hardworlder, che mi appare decisamente meno ispirato del suo predecessore: i ritmi si sono fatti più blandi e il disco manca della potenza che invece possedeva Atavism, pur possedendo comunque dei momenti davvero esaltanti. Di certo i fans della band troveranno qui di che trastullarsi, poiché lo stile degli Slough Feg è rimasto praticamente immutato, ed è senza dubbio un piacere godere degli incroci chitarristici creati dal duo Tringali/Scalzi (quest’ultimo, per altro, sugli scudi anche per l’ottima prova vocale); tuttavia, non posso fare a meno di mostrare un pizzico di delusione, date le aspettative che nutrivo per questa release. E’ comunque bello sapere che gli Slough Feg sono vivi e vegeti, ma soprattutto che hanno ancora tanta voglia di fare della buona musica. Coi tempi che corrono, non è certo poco.
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